Marino, CEO di Viaggi del Genio, ci porta in giro per Hanoi in sella ad una vespa anni 60. Uno splendido tour per scoprire tutti i segreti della capitale e i luoghi più nascosti.
Il tuo cuore è come il mio cuore, ma non pensare a questo dolore, sorridi alla vita fai come me, amo troppe cose per odiare.
Maestro Cong, Tempio della Letteratura, Hanoi, 2014
La capitale del Vietnam
Hanoi è la capitale del Vietnam, con il suo sinuoso e ampio fiume Rosso (Song Hong) e i suoi laghi cittadini, il grande lago occidentale Ho Tay e il mitico lago della Spada Restituita, Hoan Kiem. Capitale sognata e agognata dal padre della patria, lo zio Ho, è da qui che ancora oggi il glorioso Partito Comunista vietnamita governa le sorti del paese socialista accompagnandolo per mano verso il tanto vituperato capitalismo. La città si presenta nella parte governativa con l’aspetto sobrio e imperioso dei palazzi del potere, dominati dal suo ombelico, il Mausoleo Ho Chi Min, dove è esposto il corpo di Ho Chi Min, visitato giornalmente da migliaia di persone.
Al di là del suo aspetto ordinato ed imponente, Hanoi è in realtà una metropoli (quasi 7 milioni di abitanti) attaccata alle sue genuine radici contadine, con i suoi caratteristici mercati e i suoi commerci legati ancora al passato.
In sella ad una vespa
Il volto vero della città si offre a noi la mattina in cui abbiamo la grande opportunità di visitarla in sella ad una vespa. Ci avventuriamo già prima del sorgere del sole su delle incredibili ed autentiche vespe anni 60 e andiamo alla scoperta della silenziosa città. Ma è questione di minuti e tutto si risveglia. E’ domenica, lungo i viali, in prossimità del lago, migliaia di persone in assetto sportivo si dimenano simulando passi studiati, accompagnati dai ritmi di mille melodie, orientali e occidentali. Ecco, dopo alcuni minuti il colorato e eccitato mercato dei fiori. Ma solo una breve sosta nella variopinta e multiforme moltitudine di petali e persone: ci aspetta la fila per vedere lo zio Ho.
Il Mauseleo Ho Chi Min
Lunga, ordinata, silenziosa, riverente, accaldata, paziente: lunghe ore di attesa e poi finalmente si entra all’interno del cubo di cemento, simbolo del paese. Fa freddo, molto. Non si può parlare, mani tese lungo i fianchi. Un breve giro intorno alla bara che conserva la salma di Ho Chi Min e poi di nuovo verso lo straordinario e inquietante caldo umidissimo tropicale. L’area che ospita il monumento funebre comprende anche l’abitazione, una palafitta versione elegante della case tipiche della campagna vietnamita, intatta e ben conservata in cui Ho Chi Min visse per alcuni periodi dal 1958 al 60.
L’Università e l’antica arte della scrittura
Il tempio della letteratura è un angolo suggestivo, verde e animato da migliaia di giovani; architetture classiche orientali, tipiche della tradizione vietnamita, ideogrammi riprodotti ovunque, anche nelle aiuole fiorite. Edificato nel 1070 per volere dell’imperatore Ly Thanh Tong e consacrato a Confucio. Dal 1076 è sede della prima università del paese. Verso la fine del 1400 fu deciso di ricordare i nomi e risultati dei candidati con la realizzazione di lapidi, ne restano 82 ognuna sorretta da una tartaruga in pietra. Ci viene incontro il nostro maestro, Cong, insegna all’università l’antica arte della scrittura, una grande passione radicata nei suoi superati 80 anni. Gli ideogrammi vennero sostituiti progressivamente dall’alfabeto latino a partire dal XVII grazie al missionario gesuita Alexandre de Rodhes. Oggi il maestro Cong continua questa antica tradizione e la salva dall’oblio con la sua passione. Stupisce Cong perché è autentico ed offre il suo intelletto ai nostri desideri: cosa volete che scriva per voi? Gli chiedo cosa succederà della meravigliosa scrittura arcaica dopo di lui, saranno i suoi discepoli a continuare la tradizione? “Il tuo cuore è come il mio cuore, ma non pensare a questo dolore, sorridi alla vita fai come me, amo troppe cose per odiare”. Competente e capace la nostra guida, Phat, ci regala la penultima visita della giornata; il museo di etnografia che presenta un allestimento curato e efficace. Scopriamo qua che il governo riconosce ben 54 etnie diverse. Quelle del nord conservano usi e costumi arcaici e si vestono ancora con gli abiti caratteristici; le centrali, degli altopiani, hanno abbandonato le vesti ma custodiscono la loro fierezza e i lori mercati. Il museo presenta le tradizioni e gli stili di vita, e all’esterno un’accurata ricostruzione delle abitazioni e dei villaggi tipici delle etnie.
Cena a sorpresa e cooking class di involtini vietnamiti
La cena è una sorpresa: siamo da Comme chez Vous, una tipica casa di Hanoi la cui famiglia offre una cena con scuola di cucina per gli ospiti. Qui, sotto la guida attenta della nonna e della nipote ci mettiamo in divisa da cuochi e prepariamo gli involtini con la farina di riso. Le nostre maestre sono comprensive e pazienti e viviamo un contatto autentico con la gente, i sapori e le fragranze della cucina del nord. Se vuoi leggere di più sul corso di cucina vietnamita clicca qua.
Testi di Marino Garfagnoli
Foto di Marino Garfagnoli