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Trekking Elba Pianosa

Isole - A Way of Life

Le isole non sono soltanto frammenti di terra isolati dal “continente”, le isole sono anche portatrici di un vero e proprio stile di vita. Questo tour a piedi cerca di farlo sperimentare per quanto possibile, al viaggiatore. Quello delle isole è uno stile di vita lento, rilassato, scorrevole dal quale avremo molto da imparare. Lo sperimenteremo per alcuni giorni su due isole molto diverse per dimensioni e conformazione, proprio per far comprendere come questo modo di vivere sia una caratteristica propria di questi luoghi. Sull’isola d’Elba attraverseremo boschi di castagni, montagna a picco sul mare, spiagge solitarie e borghi sospesi nel tempo, a Pianosa godremo della bellezza di un’isola dalla natura praticamente intatta e con un mare da sogno.

Elba e Pianosa

4 giorni, 3 notti

Isole, cammino, esperienze

Trekking

Programma di viaggio

Arrivo all’isola d’Elba nel primo pomeriggio.
Trasferimento in hotel e sistemazione del gruppo nelle camere riservate.
In base all’orario di arrivo può essere prevista un’escursione nei dintorni dell’hotel.
Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e trasferimento nella zona orientale dell’isola.
Arrivo nel paese di Rio Nell’Elba e inizio escursione.

RIO ELBA-MONTE STREGA-MONTE GIOVE

tempo di percorrenza : 4-5 ore
dislivello : 243 m.
quota massima : 421 m.


Il piccolo borgo minerario di Rio Elba merita una visita. E’ uno dei paesi più antichi dell’isola con le caratteristiche mura dai vecchi intonaci che brillano al sole a causa dei minuti cristalli di ematite appiccicativisi sopra. Qui ha sede il museo dei minerali “Alfeo Ricci” che annovera pezzi di straordinaria bellezza tutti di provenienza rigorosamente elbana, anche i locali che ospitano la collezione sono situati in uno scorcio caratteristico del paese.
Proprio vicino al museo si esce dalla porta dei “Pascoli alti” e ci si incammina per le colline sovrastanti, che con i loro 400 metri costituiscono l’ossatura della zona orientale dell’isola.
Arrivati sulla sommità della dorsale si godrà per un bel pezzo di uno spettacolo indimenticabile. Infatti mentre a nord-ovest lo sguardo spazia nelle giornate serene su tutto lo specchio acqueo tra l’isola e la vicina costa toscana, a est si vedono ancora le ferite rosse delle antiche miniere elbane. Si potrà anche ammirare un lungo tratto della costa settentrionale, dove una serie di cale e do golfi scavano il calcare delle scogliere e talvolta si formano piccole spiagge.
Dall’alto del sentiero il golfo di Portoferraio si mostra in tutto il suo fascino, con l’inquietante mole del castello del Volterraio che dall’alto dei suoi 394 metri vigila da più di mille anni l’entrata nella rada.
Durante la discesa verso i cantieri minerari si incrocia la chiesa di Santa Caterina ancora oggi consacrata e centro di cultura internazionale.
La breve salita al Monte Giove è tutta dentro una lecceta piuttosto sviluppata, sulla sommità si domina tutto il versante orientale dell’isola fino a Piombino. L’ocra rossa delle miniere fa da cornice alle romantiche rovine di questa fortezza quattrocentesca, costruita sicuramente sopra insediamenti molto più antichi, addirittura preromani, come dimostra la ceramica ivi rinvenuta.
L’ultima parte del sentiero si svolge dentro le antiche miniere a cielo aperto. La nostra meta sarà un profondo cantiere trasformato in un suggestivo cratere d’acqua rossa di ossidi di ferro, visione straordinaria ma non unica in un paesaggio che sta per essere riconquistato dalla natura dopo millenni di manipolazione umana.
Seguendo le vecchie strade minerarie incontreremo gli stabilimenti in disuso da un decennio e soprattutto pirite, e matite ed altri minerali di ferro. L’arrivo sarà proprio nella marina di Rio.
Pranzo al sacco fornito dall’hotel.
Escursione e visita ai cantieri minerari dismessi di Rio Marina.

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida.
Trasferimento a Marina di Campo con bus. Partenza con imbarcazione privata per l’isola di Pianosa.

ITINERARIO Isola di Pianosa
L’isola è situata a sud ovest dell’Elba e dista da Marina di Campo 14 km. Ha una superficie di 10.25 Km. quadrati e un perimetro costiero di 26 km. Chiamata Planasia dai Romani, l’isola è morfologicamente una piattaforma sub-orizzontale che emerge dal mare con un altezza massima di 29 metri. Utilizzata come colonia penale dal 1856, Pianosa è rimasta, praticamente inaccessibile fino al 1998, anno della dismissione del penitenziario. La sua inacessibilità ha prodotto un ambiente, a terra e a mare, straordinario.
Il paese. L’aspetto attuale del paese è legato, in prevalenza, al periodo che va dagli inizi dell’ottocento ad oggi. Merli, finestre a sesto acuto ed altri abbellimenti di gusto medievale accostati a motivi orientaleggianti e rinascimentali sono attribuiti alla volontà del direttore Ponticelli, uomo intelligente e sensibile che aveva intuito l’importanza fondamentale dell’ambiente costruito sull’uomo.
Bagni di Agrippa. Importante impianto termale romano databile intorno al I sec. d.C. Situato in riva al mare, all’estremità settentrionale di Cala Giovanna, prende il suo nome da Agrippa esiliato sull’isola e qui assassinato nel 14 d.C. alla morte dell’imperatore Augusto, per garantire la successione a Tiberio. All’interno del complesso si trovano un piccolo teatro, una peschiera ed una piscina marina oltre ad innumerevoli ambienti destinati all’intrattenimento e alle funzioni termali.

Nel pomeriggio rientro a Marina di Campo.
Rientro in hotel per la cena e pernottamento.

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Prima colazione in hotel. Sistemazione dei bagagli. Ritiro dei cestini pranzo.
Incontro con la guida. Trasferimento a Marciana e inizio escursione.

MARCIANA-CHIESSI
tempo di percorrenza : 5-6 ore
dislivello : 317 m.
quota massima : 692 m.


Marciana è un piccolo paese di collina (375 m. s.l.m.) tutto in granito.
A mezza strada tra il mare e la montagna offre scorci paesaggistici veramente unici. Una piccola fortezza lo difendeva a monte, mentre una chiesa-fortezza chiudeva la difesa nella parte a mare, dentro la vita si svolgeva tra vicoli e piazzette. Un piccolo antiquarium espone i più antichi reperti, anche preistorici, dei primi abitanti dell’isola.
Vicino alla fortezza, usciti dal paese, si imbocca la vecchia via crucis che conduce al santuario della Madonna del Monte. Lungo il percorso si attraversa un folto castagneto e tratti di pineta da cui si può scorgere la bella scogliera sotto di noi. All’arrivo, sul sagrato, fanno da guardia i tronchi enormi di antichi castagni, si ha subito l’impressione di un luogo intensamente vissuto. Dall’esedra settecentesca che abbellisce la piccola chiesa sgorga acqua purissima e a pochi metri si può visitare una serie di enormi massi erratici intorno ai quali sono fiorite civiltà antichissime (subappenninici) e dai quali lo sguardo spazia su una marina da capogiro.
Proseguendo sullo stesso sentiero che si snoda per qualche chilometro sulla stessa curva di livello, si attraversano una serie di paesaggi vegetali, dal castagneto nelle vallecole più umide, alla lecceta o alla macchia mediterranea e alla gariga nelle zone più aride. Questo sentiero meriterebbe di essere percorso in ogni stagione, poiché durante l’anno presenta aspetti molto diversi: la fine dell’inverno è il momento in cui una piccola flora appenninica incomincia a spuntare nelle zone più riparate, poi all’inizio della primavera le prime fioriture della gariga attirano i numerosi insetti pronubi fra cui alcuni coloratissimi coleotteri, nella tarda primavera esplode la fioritura degli arbusti e in estate ecco fiorire il magnifico giglio di San Giovanni, poi il profumato elicriso lascia il posto, in autunno, a numerose specie di funghi e al ciclamino autunnale, che fiorisce tra i ricci delle castagne.
All’orizzonte appare l’antico vulcano di Capraia e il dito di Capo Corso, persi nell’immensità dell’alto Tirreno, dall’altro lato le pietraie della montagna elbana ispirano un sentimento di piena immersione in una natura aspra e particolare che è montagna e mare allo stesso tempo.
Durante la discesa al piccolo borgo marino di Chiessi si incontrano le rovine di una chiesetta romanica costruita in un punto strategico per l’avvistamento dei irati che con le loro incursioni seminavano terrore in tutte le isole.

Pranzo al sacco.
Trasferimento a Portoferraio porto d’imbarco per Piombino Marittima.
Partenza e fine del soggiorno sull’isola.

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