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Trekking Isola d’Elba

Elba coast to coast

L’Elba è conosciuta soprattutto come località di mare, legata al turismo estivo. Il viaggiatore più attento ha però la possibilità di percorrerla coast to coast, di perdersi tra le sue valli e tra i boschi millenari. Nell’Elba più rurale e meno conosciuta si ritrovano le testimonianze della vita di un popolo fondata sul sudore e sulla fatica e di una cultura di mare e di montagna insieme giunta fino a noi attraverso secoli di storia. Questo itinerario a piedi attraversa i colli, le coste e le montagne elbane sulle tracce più autentiche delle tradizioni pastorali, contadine e minerarie, alla ricerca della vera identità elbana che si è tramandata nel corso dei secoli, dagli Etruschi fino ai giorni nostri e che nei tempi pù recenti, in seguito all’affermazione dell’Elba come meta turistica balneare è fortemente minacciata. Il turismo lento è una forte occasione per ostacolare la perdita di questo prezioso patrimonio umano.

Elba

4 giorni, 3 notti

Borghi, mare, isole

Trekking, naturalistico

trekking isola d'elba

Programma di viaggio

La cultura elbana: cultura di mare e montagna

Arrivo a Piombino Marittima, imbarco sul traghetto per l’isola d’Elba. Arrivo a Portoferraio dopo un’ora di navigazione. Incontro con le guide al molo di arrivo. Trasferimento a Pomonte, primo approccio con il territorio circostante. Inizio del trekking: LA VALLE DI POMONTE. La partenza dell’itinerario è da Pomonte, antico centro rurale dell’Elba occidentale e piccolo borgo di mare, subito collegato alle valli montane e collinari circostanti. La Valle è costituita da compagne coltivate, terrazzamenti e antichi muretti a secco. Qui si intravedono migliaia di filari di viti un tempo coltivate fin sulle colline più alte, e fazzoletti di terra strappate alla roccia nuda e lavorati per secoli dal contadini senza l’ausilio di alcuna tecnologia se non quella della forza delle braccia. Sono queste le testimonianze della vita di un popolo fondata sul sudore e sulla fatica e di una cultura di mare e di montagna insieme giunta fino a noi attraverso secoli di storia. Di tanto in tanto la roccia granodioritica ricompare in quelle straordinarie forme che qui chiamano “coti “‘ (cioè gruppi di massi) e si presenta in piattaforme lisce ed allungate anche sul piano del sentiero, rivelando non di rado la presenza di filoni pegmatitici.  Lungo l’itinerario si incontrano gli insediamenti pastorali dei pastori, localmente denominati caprili, le costruzioni “nuragiche” elbane  in granito (riconducibili alle costruzioni pastorali della vicina Sardegna e della Corsica) che ospitavano i pastori e ancora oggi presentano un recinto attiguo per il bestiame. Qui l’erosione del vento ha lavorato i grossi massi di granito in strane forme sospese tra il cielo e il mare, la vegetazione cresce brulla e i pochi alberi d’alto fusto somigliano più a bonsai che a veri e propri alberi. Alla fine dell’itinerario si raggiunge la cosiddetta Valle dei Mori, un luogo di notevole interesse; si passa in poche centinaia di metri dal castagneto alla lecceta e il fondo è caratterizzato dalla presenza di un ricco corso d’acqua che corre tra le rocce granitiche. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Dettaglio del trekking: tempo di percorrenza : 5-6 ore – dislivello : 615 m. – quota massima : 645 m.

Non solo mare; castagneti e montagne di granito

Prima colazione. Ritiro dei cestini pranzo. Incontro con la guida ed inizio escursione ELBA DA NORD A SUD (DA MARCIANA A SAN PIERO). La giornata inizia con la visita al piccolo borgo, che riserverà molte sorprese a coloro che immaginavano l’Isola d’Elba come destinazione di solo mare e sole. Percorrendo le vie selciate in granito arriveremo alla fortezza che lo proteggeva a monte. Uscendo dalla caratteristica porta castellana percorreremo un bel sentiero all’ombra di una vallata coltivata a castagno. Qui la vegetazione della macchia mediterranea si mescola singolarmente con quella di orizzonti climatici ben diversi, e sarà facile incontrare l’agrifoglio insieme all’erica arborea o il cisto marino con le molte specie di orchidee spontanee tipicamente appenniniche che vi fioriscono. Dopo un’ora di cammino arriveremo ad un eremo, luogo incantevole. Sempre attraversando un folto castagneto, nel quale fiorisce la rarissima Orchis insularis, arriviamo sotto la cima del Monte Capanne. Spesso qui si vedono piccoli branchi di mufloni al pascolo. Saliremo sulla cima; se la visibilità è buona, da lì, con uno sguardo, domineremo non solo tutta l’Elba, ma le altre isole dell’Arcipelago Toscano e la stessa Corsica, con le sue montagne ancora innevate in inverno e primavera. Scendendo dal Capanne prenderemo un sentiero che ci porterà ad un altro paese collinare nello stesso versante dell’isola. Percorreremo la cresta delle Filicaie fino a giungere Monte Maolo, per poi scendere verso le Piane del Canale. L’arrivo nel paese di San Piero ci introduce nel mondo del granito. Qui già i Romani estraevano la roccia per i loro colonnati poi i Pisani hanno lavorato le bozze spedite da questa parte dell’Elba per ricavarci colonne ed altri oggetti che ancora oggi resistono nelle cattedrali e nelle piazze medioevali. San Piero è a soli 225 mt. s.l.m., ma da qui la bellissima spiaggia di Marina di Campo sembra appartenere ad un’altra isolaPranzo al sacco fornito dall’hotel. Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento.

Dettaglio escursione: Tempo di percorrenza: 6-8 ore – Dislivello : 640 m. – Quota massima : 1018m.

Un assaggio della Grande Traversata Elbana

Prima colazione. Ritiro dei cestini pranzo. Incontro con la guida. Inizio dell’escursione L’ORIENTE ELBANO. Questa escursione porterà a scoprire il primo tratto della Grande Traversata Elbana, il famoso sentiero che percorre interamente l’Isola d’Elba. Si inizia l’escursione dal centro abitato di Cavo; poco dopo il panorama si apre sulla zona costiera della dorsale orientale dell’isola. Dal Semaforo di Monte Grosso si inizia la discesa verso la valle sottostante e piano piano si riprende la zona di cresta fino a giungere a Monte Strega. L’itinerario offre la panoramica del versante orientale e occidentale: da un lato la zona del riese con i due borghi di Rio Marina e Rio nell’Elba e dall’altro il golfo di Portoferraio. Dopo Monte Strega la via sale rapidamente verso il passo di Monte Capannello. Una volta giunti al piccolo valico si incrocia la strada provinciale del Volterraio in località Le Panche, la si attraversa, e si prende il sentiero che sale sulla nostra sinistra verso la dorsale di Cima del Monte. Il panorama si apre sul golfo di Portoferraio, su cui domina la Fortezza del Volterraio di origine pisana, e sullo sfondo si staglia imponente il massiccio di Monte Capanne. Il nostro itinerario prosegue dritto per raggiungere un piccolo pianoro. Si continua la discesa sino ad incontrare l’incrocio con il sentiero numero 55. Il sentiero piega poi verso Monte Castello e scende rapidamente fino ad una cava abbandonata. Da qui può essere effettuata una breve deviazione per raggiungere attraverso un piccolo sentiero la vetta di Monte Castello (390 m). Le rocce che costituiscono questo rilievo sono costituiti dalle rosse radiolariti e rappresentano l’affioramento più vasto della provincia di Livorno. Facilmente riconoscibile la vetta di Monte Mar di Capanna, sormontata da una grande croce in ferro. Nella sottostate valle si può scorgere il Santuario spagnolo del Monserrato (1606). Il sentiero prosegue fino al paese di Porto Azzurro. Da qui si prosegue per il centro del paese. Pranzo al sacco fornito dall’hotel. Rientro in hotel in serata. Cerna e pernottamento.

Dettaglio escursione: tempo di percorrenza : 6-7 ore dislivello : 480 m. quota massima : 516 m.

Il pulsante Nord

Prima colazione. Ritiro dei cestini pranzo. Sistemazione dei bagagli. Trasferimento a Procchio e inizio escursione LA COSTA NORD. Dal piccolo borgo turistico di Procchio si inizia il sentiero che ci porterà ad una delle più belle spiagge e più frequentate dell’isola durante la stagione balneare: La Biodola. L’itinerario percorre il tratto costiero per giungere fino alla suggestiva Punta Penisola. Dopo alcune deviazioni verso l’interno e verso le parti alte delle piccole valli, si ritorna sulla costa per arrivare ad una piccola insenatura di pescatori del ViticcioDa qui la strada continua in un tratto costiero fra i più suggestivi per giungere dopo poco al piazzale antistante il grande fabbricato un tempo destinato alla lavorazione del tonno: Capo Enfola. Oggi la Tonnara dell’Enfola è sede degli uffici del Parco Nazionale Arcipelago ToscanoLa strada sterrata risale il promontorio in larghi tornanti che consentono di arrivare facilmente fino alla vetta del monte (135 m.). Il fondo è sassoso e sono consigliate scarpe adatte. Il colle è ricco di vegetazione e si protende per tre lati sul mare. Nella parte più alta rimangono i resti di alcune costruzioni belliche. La cornice naturale ed il panorama sono di grande suggestione. Trasferimento a Portoferraio, porto d’imbarco per Piombini Marittima. Imbarco sul traghetto e fine del viaggio sull’isola.

Dettaglio escursione: tempo di percorrenza : 3-4 ore dislivello : 36 m. quota massima : 103 m.

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